Matteo Renzi critica duramente Tajani e il governo Meloni: scarsa credibilità internazionale, errori economici e divisioni.
L’attacco israeliano all’Iran ha scatenato nuove tensioni in un Medio Oriente già instabile. L’Occidente osserva con apprensione e cerca di evitare un’escalation incontrollabile. In questa fase cruciale, l’Italia avrebbe potuto svolgere un ruolo strategico. Invece, come spiega Matteo Renzi in una lunga intervista ad Affaritaliani, il nostro Paese appare isolato.

Uno scenario internazionale critico
“Tajani non era stato informato dell’imminente attacco di Israele all’Iran: è stato un momento imbarazzante per il nostro Paese”, denuncia Renzi, sottolineando un episodio che ha suscitato imbarazzo istituzionale a livello internazionale.
Il senatore descrive un’Italia fuori dal giro che conta: “Non basta partecipare ai vertici: bisogna saper dettare l’agenda. In politica estera conta la credibilità. E quella si costruisce con scelte nette, non con i like su Instagram”.
Errori strategici e divisioni politiche interne
Renzi non risparmia critiche al governo anche sul fronte economico e politico. Parlando sempre ad Affaritaliani, attacca la gestione dell’operazione UniCredit-BancoBPM: “La scelta del golden power per Unicredit […] la ritengo una grave lesione dei principi del libero mercato […] uno scandalo assoluto. L’arbitro si è fatto giocatore per un interesse di bottega della Lega e di Fratelli d’Italia”.
Sul piano politico, il senatore osserva le divisioni del centrosinistra: “Il centrosinistra deve ritrovarsi sotto un’agenda comune. La povertà esplode, i giovani fuggono all’estero, le liste d’attesa sono infinite, i reati aumentano: il governo Meloni ha fallito”.
Una battuta anche su Crosetto: “Il ministro Crosetto è una persona seria e se parla lo fa con cognizione di causa. Purtroppo non possiamo dire altrettanto degli altri ministri del governo Meloni.“
Il momento più significativo dell’intervista ad Affaritaliani arriva nel bilancio finale: “Il referendum è stato un autogol e un regalo a Giorgia Meloni”. E sui rapporti con Calenda, Renzi chiarisce: “Oggi siamo su strade diverse […] per ora è un addio”. Una chiamata all’unità riformista e alla costruzione di una nuova alternativa credibile. L’intera intervista è leggibile su affaritaliani.it